Monthly Archives: May 2013

La costruzione di un partito

Volevo scrivere un post su perché domenica vado a votare e voto Pd, nonostante tutto. Nonostante il cuore gonfio e la sfiducia, e la malinconia. Nonostante i dubbi sul futuro, nonostante il molto che non mi piace nel presente. Poi ho provato a pensare alle parole che volevo usare, e quelle che mi sono venute in mente sono queste:

Voterò Pd per rispetto di me stessa e delle cose in cui credo. Per amore del mio lavoro, del mio paese e della mia città. Voterò Pd per fiducia nel futuro, nella politica e nelle persone. Voterò al primo municipio di Roma per Tommaso Giuntella e Maria Paola Pennetta, amici veri, persone di valore e di passione sincera. Al comune purtroppo dovrò scegliere tra due meravigliose donne, Michela Di Biase e Giulia Tempesta, giovani, capaci, generose e piene di passione. Voterò Ignazio Marino sindaco, anche se devo confessarvi che avrei voglia, con amicizia e con stima, di dirgli una cosa: “Ignazio, dai retta: non è Roma. E’ politica”.

E insomma avete capito, voto Pd come se dietro l’orizzonte ci fosse ancora cielo. E sì: se un giorno di questi deve crollare tutto, che almeno ci crolli addosso. Sono sparite le nuvole. Vado a piazza San Giovanni, e spero di incontrarvi là.

Della superiorità logica dell’impiegato comunale di Roma

Mai discutere con gli impiegati del comune di Roma: sono troppo oltre. Situazione: per avere il certificato elettorale nuovo si deve ritirare il numeretto con la lettera D. Basta poco per accorgersi però che NESSUNO chiama la lettera D: la fila è ferma. Quando ce ne accorgiamo, io e altri cittadini D segnaliamo la cosa agli sportelli liberi: “Vedete che nessuno sta chiamando la D”. “Eh ma signori, qui si fanno molti altri documenti, carte d’identità, certificati di nascita”. Proviamo a insistere: “Sì certo, ma se nessuno fa i certificati elettorali noi aspettiamo per niente”. “Eh, si vede che in questo momento tutti i colleghi stanno facendo altre cose”. Cittadini D (ostentando pazienza): “Sì ma vede, non è che chiediamo niente di particolare; però così la fila rischia di allungarsi molto, e forse sarebbe meglio destinare una persona o due a questo compito, DATO CHE MANCA UNA SETTIMANA ALLE ELEZIONI”. Errore fatale. L’impiegata, al volo: “E visto che manca una settimana alle elezioni, voi nun potevate venì prima?”.

Ps: probabilmente, come li ho finiti io, in molti hanno finito gli spazi per i timbri sul certificato elettorale. Mi meraviglio che questo non sia un tema centrale nella campagna di tutti i candidati. Secondo me rischia di incidere molto sulla partecipazione al voto, e sarebbe molto importante segnalare alla gente in questi ultimi giorni che è necessario – e relativamente semplice – farsi fare un nuovo certificato.

“Tutti ma lui no”

(questo post è uscito su Huffington post Italia)

Non c’è stato in questi giorni un nome di possibile nuovo segretario del Pd uscito sui giornali a proposito del quale qualcuno non si sia sentito in dovere di scrivermi, messaggiarmi, twittarmi immediatamente: “No vi prego, tutti ma lui no”, senza nemmeno sentire il bisogno di spiegare “no” per quale motivo. Scusate, ma per me non è normale.
So benissimo che il gruppo dirigente del Pd ha fatto molti errori e sta dando una pessima prova di sé. Tuttavia bisogna che qualcuno lo dica: non è affatto vero che questo gruppo dirigente non rappresenti la base. Si tratta esattamente della stessa mentalità, stessa mancanza di generosità, stesso settarismo, stessa immaturità. Eletti ed elettori, dirigenti e militanti. Ci siamo tutti dentro, tutti. (continua qui )