Della superiorità logica dell’impiegato comunale di Roma

Mai discutere con gli impiegati del comune di Roma: sono troppo oltre. Situazione: per avere il certificato elettorale nuovo si deve ritirare il numeretto con la lettera D. Basta poco per accorgersi però che NESSUNO chiama la lettera D: la fila è ferma. Quando ce ne accorgiamo, io e altri cittadini D segnaliamo la cosa agli sportelli liberi: “Vedete che nessuno sta chiamando la D”. “Eh ma signori, qui si fanno molti altri documenti, carte d’identità, certificati di nascita”. Proviamo a insistere: “Sì certo, ma se nessuno fa i certificati elettorali noi aspettiamo per niente”. “Eh, si vede che in questo momento tutti i colleghi stanno facendo altre cose”. Cittadini D (ostentando pazienza): “Sì ma vede, non è che chiediamo niente di particolare; però così la fila rischia di allungarsi molto, e forse sarebbe meglio destinare una persona o due a questo compito, DATO CHE MANCA UNA SETTIMANA ALLE ELEZIONI”. Errore fatale. L’impiegata, al volo: “E visto che manca una settimana alle elezioni, voi nun potevate venì prima?”.

Ps: probabilmente, come li ho finiti io, in molti hanno finito gli spazi per i timbri sul certificato elettorale. Mi meraviglio che questo non sia un tema centrale nella campagna di tutti i candidati. Secondo me rischia di incidere molto sulla partecipazione al voto, e sarebbe molto importante segnalare alla gente in questi ultimi giorni che è necessario – e relativamente semplice – farsi fare un nuovo certificato.

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