Monthly Archives: April 2015

Una montagna di bugie. (“Le palle no”)

È una sensazione costante, ma a volte appare con una chiarezza quasi abbagliante: altro che Giorni bugiardi. Da due anni, è questa la sensazione, siamo tutti seduti sopra una montagna di bugie, una montagna che diventa ogni giorno più alta. Perché continuiamo a far finta di non ricordare, a raccontarcene di nuove, o a dimenticarci davvero. Per questo si allarga il cuore quando trovi qualcun altro che lo sente, e lo dice. Come è successo oggi, un po’ di volte, mentre scendevo giù per l’Italia in treno. Ma andiamo in ordine.

Dunque, oggi è arrivata una lettera del segretario Matteo Renzi a tutti i coordinatori di circolo del Pd. Per la verità, mi giura una segretaria di Roma (“parola di democratica”), è arrivato un link. Cioè, tu aprivi la e-busta e dentro non c’era la e-mail, ma c’era un link al sito del Pd. Insomma, caro segretario di circolo, se vuoi leggere cosa ho da dirti vieni a mettere un click da me che di fare copia incolla non avevo tempo. Evabbè, non facciamo i rosiconi che sottilizzano pure sul bon ton. Qui mi si è allargato il cuore per la prima volta nel leggere la splendida Michela Cella. Che io per la verità non lo so di preciso chi è, ma da oggi è mia sorella. Scrive dunque Michela su facebook:  Continua a leggere

Italicum, il problema è diventato un altro

Mi pare che da qualche giorno a questa parte i problemi siano diventati due: uno c’era già, ed è l’Italicum. L’altro è il modo in cui sta per essere approvato l’Italicum.

Ecco, a me l’Italicum non piace. Ma se fossi una parlamentare, il modo in cui sta per essere approvato l’Italicum mi renderebbe dubbiosa sul votare a favore anche se mi piacesse l’Italicum.

Per due motivi: i precedenti che si stanno creando pur di approvare l’Italicum, e perché questo modo di approvare l’Italicum illumina retrospettivamente l’Italicum di molte nuove sfumature.

La sfida di Letta: un’altra narrazione

(questo post è stato scritto per Huffington post)

Non è detto che la vedremo mai combattere, perché in politica, come nella vita, è inutile pianificare, poi succede quello che deve succedere. Tuttavia, quella lanciata da Enrico Letta ieri sera in tv è una sfida. Una sfida al renzismo dominante, a “un conformismo che adesso va di moda”; e una sfida politica ma prima ancora culturale. Non è detto che funzioni, ma è un’ipotesi di superamento di una fase della sinistra italiana. Non è detto che si realizzi, ma è probabilmente la prima volta, dacché Matteo Renzi si è insediato prima al Nazareno e poi a palazzo Chigi, che qualcuno osa tentare. Merita quindi provare ad osservarla attentamente, questa possibile “narrazione alternativa”, ed esprimere qualche primo giudizio su come può funzionare. Cominciando da quella che sui giornali di oggi è “la notizia”, ma come vedremo non è la sola novità. Continua a leggere

Strategie social (per gente con dei princìpi)

Oggi tra i supporter renziani della nota “community”, dopo che Pierluigi Bersani aveva fatto queste dichiarazioni, è girata la dritta: “Urgente. Vittimismo. Accusare Bersani di avere offeso migliaia di giovani militanti del partito quando ha detto, parlando di Roberto Speranza, che nel Pd ci sono anche giovani che hanno dei princìpi”.

Per un po’ sono andati avanti: ah che frase infelice, ah non è da lui, ah che caduta di stile. Poi devono aver capito che offendersi a nome dei giovani senza princìpi non era una grandissima idea.

Né del resto lo è rosicare così evidentemente quando dicono (a un altro): sei coerente.

Solidarietà agli strateghi communytari, comunque. Può sempre capitare una giornataccia.