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Let me take you down. (Consigli per il cinema)

Dicono che forse è successo davvero. Che nel 1966, quando John Lennon girava il film Come ho vinto la guerra ad Almeria, sulla costa andalusa, un certo Juan Carriòn, professore d’inglese in una scuola, sia riuscito ad avvicinarlo e a parlargli. E che da allora, dicono, gli lp dei Beatles hanno sempre riportato i testi delle canzoni. Dicono questo, e tutto il resto è – diceva quello – poesia. È la Spagna cupa del regime, è quella musica che profumava di libertà ovunque arrivasse – e figuriamoci sotto Franco – è imparare da qualcuno a non avere mai mai mai paura, anche se hai paura lo stesso. È il radiatore della macchina che fuma, è diventare grandi, è l’amicizia. È saper chiedere aiuto (Help!), è saper aiutare. È avere come supereroe di riferimento un genio incerto che mangia biscotti alla marijuana, un angelo spaventato più famoso di Gesù Cristo, un ragazzo con gli occhiali tondi che ha suonato per il generale ma poi gli ha fatto schifo e forse non vuole suonare più, uno che una volta ha detto: “Essere onesti può non farti avere molti amici, ma ti farà avere quelli giusti”. È avere una passione da trasmettere, e riuscirci. È avere un sogno, e realizzarlo. È ricevere un regalo gigantesco, e regalarlo.

E chissà se è successo davvero, o è solo poesia, che John Lennon ha pensato quel verso proprio lì nella polvere di Almeria, tra le signore vestite di nero sedute in riva al mare e i poliziotti col cappello da toreri a fare le multe a chi caricava gli autostoppisti, vicino a qualche radio che trasmetteva notiziari con le ultime sulle processioni della settimana santa e mai, mai, nemmeno un po’ di quella musica che faceva sognare tutti i ragazzi d’Europa. Se gli è venuto in mente lì che “vivere è facile a occhi chiusi”, ma lasciarsi portare via è meglio. Sognare l’infinito, è meglio.

Se non avete anche voi la fortuna di una fenomenale amica che scova i film poetici come una rabdomante e ti manda un sms che dice “è un film spagnolo, si intitola più o meno così, sto andando, vieni?”, date retta a chi ce l’ha. Andate a vedere questo film, si intitola La vita è facile a occhi chiusi.