Tag Archives: Alfano

Pro-Quagliariello. In difesa della scissione dell’atomo

“Ce ne faremo una ragione”, “Io non trattengo nessuno”, e comunque “Va via perché non gli hanno dato un posto nel governo”. Chiaro? Se Angelino Alfano voleva dare ragione a Quagliariello, cioè dimostrare di essere ormai completamente renzizzato, basta leggere le sue reazioni alle dimissioni del coordinatore di Ncd negli articoli dei giornali di oggi. Sono tempi duri per chi prova a dire che qualcosa non va bene, a sollevare qualche dubbio in casa propria. E a dirla tutta, sono tempi duri anche per le persone di buona educazione.

Ciononostante, simpatizzare per Quagliariello (e Giovanardi, e compagnia), cioè per la “destra” (ateo)devota di Ncd non è facile. I commenti sulla “scissione dell’atomo” sorgono, come dire, spontanei. E però non cercatemi, tra gli sfottitori di quagliarielli: non mi trovereste. Quagliariello ha ragione.  Continua a leggere

Alfano da Ruini, ma resta il no della Cei all’ex premier

(questo articolo è uscito sull’Unità di oggi)

Difficile che sapremo mai che cosa si sono detti lunedì pomeriggio, nell’abitazione dell’ex presidente della Cei, Angelino Alfano e il cardinale Camillo Ruini. Ma anche questa visita riservata, di cui nessuno doveva venire a conoscenza, è a suo modo un segno dei tempi. Non era infatti il Cavaliere a varcare la soglia di Monsignore, già regista di mille manovre e storico patrocinatore del bipolarismo a prevalenza berlusconiana della seconda repubblica, bensì il delfino sconfitto e declinante, il segretario già candidato alle primarie e ora in piena umiliante ritirata. Che Ruini abbia offerto ad Alfano la sua vicinanza spirituale, o che gli abbia suggerito qualche estremo argomento per provare a fermare il ritorno del Cavaliere, o che infine – ed è l’ipotesi più intrigante – Angelino sia andato per chiedere consiglio su qualche difficile via d’uscita per sé e per chi, nel Pdl, non intendesse rimanere sotto le macerie del “muoia Sansone con tutti i Filistei” berlusconiano, paradossalmente poco cambia: per la Chiesa italiana, il Silvio Berlusconi di oggi non è più un interlocutore proponibile. Continua a leggere