I fiori di Ambra e gli spintoni a Fassina

aNo, guardate. L’aggressione a Stefano Fassina da parte degli operai dell’Alcoa non è la prova che il Pd non sa intercettare il malessere sociale e nemmeno, come ha subito scritto Gad Lerner, della sua debolezza. Quegli spintoni, gesto deprecabile che va condannato sempre, sono una prova di forza, e la reazione del responsabile economico del Pd lo conferma. In quel corteo, prima di tutto, bisognava esserci, Fassina c’era e c’è restato, condannando i gesti violenti, circoscrivendoli senza generalizzare, confermando che il Pd ascolta i lavoratori e li sostiene pur essendosi dovuto assumere responsabilità non sue. Tracce degli altri partiti? Nessuna. Tecnici? Per carità. Quegli operai Fassina lo conoscono perché è già stato in Sardegna da loro, e c’è da scommettere che ci tornerà. Questa è la politica, questo è il senso di un partito che mette la faccia e le gambe dentro i problemi e i drammi della società, anche quando non ha la bacchetta magica per risolverli, il gesto eclatante per farsi applaudire, l’ideona per sbalordire i giornalisti. Chi non capisce questo non capisce niente del Pd.
C’è il giorno per prendere in braccio la bambina Ambra e c’è il giorno per prendersi uno sputo da un operaio sardo. La politica è questo, non un insieme di trovate e passerelle. E di questo, non di quell’altra roba, ha bisogno l’Italia arrabbiata e sofferente che aspetta che qualcuno si assuma la responsabilità di affrontare i suoi problemi dopo il governo che ha mandato a casa Berlusconi.

Aggiornamento: pare che l’aggressore sia stato fermato dalla polizia, e che non fosse un operaio dell’Alcoa. Bene. Oddio, forse bene. Sarebbe interessante capire meglio.

10 Responses to I fiori di Ambra e gli spintoni a Fassina

  1. Fabrizio Scarpino

    Ciao Chiara,
    grazie a te.

  2. piccola parentesi, Rifondazione e Ferrero c’erano. E stranamente, gli sputi non se li sono presi, né oggi, né ieri, né mai. invece di autoincensarvi dicendo che state fra la gente, cercate di accettare la piccola verità del fatto che – seppure godiate di un rispettabile seguito elettorale – difficilmente dopo Pomigliano e Mirafiori un operaio in lotta accetterà un dirigente del PD. magari un buon militante, ma dubito che chi ha votato l’abolizione dell’articolo 18 possa sperare in qualcosa che non siano insulti…

    • Il pd ha IMPEDITO l’abolizione dell’articolo 18. Non l’ha votata, l’ha impedita

    • Giulia Ercolini

      Ugo,dalle mie parti si dice “Chi non fa,non falla”. Facile parlare, il difficile viene quando c’è da proporre e soprattutto da governare.
      PS. Per quanto riguarda l’art.18,che come diceva Chiara non è stato abolito grazie al PD,Fassina si è schierato subito con la CGIL scendendo anche in piazza durante le manifestazioni.

    • cioè chi non è di rifondazione merita insulti. poveri noi!

  3. Sono rammaricato perchè nessuno dei paldini dei contribuenti si è presentato per dire agli operai dell’alcoa che i contribuenti si sono rotti le scatole di pagare per aziende decotte.

  4. Fabrizio Scarpino

    Ciao Chiara,
    nel complesso condivido la tua analisi: la Politica e il senso di un Partito è mettere la faccia e le gambe dentro i problemi e i drammi della società, anche quando non ha la bacchetta magica per risolverli.

    Se permetti, io andrei anche oltre con un atteggiamento e una linea che, ad alcuni può sembrare estremistico e, ad altri può sembrare pura retorica, ma, a me piace come idea di Politica: soprattutto in un momento drammatico come questo, di crisi economico-sociale, c’è bisogno di lasciarsi attraversare, c’è bisogno di “compatire” nel senso originario ed etimologico di questo termine ovvero di soffrire con, c’è bisogno forse, anche di lasciarsi spaccare il cuore… cuore di carne

    Lo so, forse esagero, forse la mia è pura utopia, ma, dal mio modesto punto di vista, è un modo per ristabilire il legame tra Cittadino e Politica, è un modo per far capire che non si è soli…
    Sono lieto che il Pd in parte lo stia già facendo e io ciò, da cittadino di questo Paese che è l’Italia, voglio riconoscerglielo pubblicamente.

    Un caro saluto,
    F.S.

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