Io avrei avuto paurissima anche solo di quegli insetti misteriosi che arrivano a sciami e volano in verticale contro tutte le leggi dell’aerodinamica. Non parliamo di una locusta sul comodino, o delle formiche killer, o di una macchina in panne in mezzo agli elefanti. Altro? Ok, vigilantes corrotti, meccanici imbroglioni, autisti che ti buttano giù dal pullman senza fermarsi, allarmi tsunami, attentati, avvocati, echi di guerre tribali. Otto mesi in Kenya ci vuole un coraggio da pazzi, per quanto mi riguarda. Figuriamoci andarci con un figlio piccolo, profeticamente chiamato Leone, e andarci per diventare genitori di un altro bambino. E ci sono stati anche benone, loro, invece. Continua a leggere
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