Ma davvero il giorno dopo questa catastrofe romana, con le macerie ancora fumanti, tutto quello che il segretario del Pd ha da dire, il messaggio che fa arrivare alla sua gente, ai suoi elettori romani e italiani, è “Ora niente primarie, decido io“?
Ho detto il segretario del Pd, attenzione. Non il presidente del consiglio. Che commissarierà, stanzierà fondi per il Giubileo, fisserà la data delle elezioni: lavoro suo. Ma il segretario del Pd, il partito che ha scelto questo sindaco, che ha governato questa città, che ha visto abbattersi il ciclone Mafia capitale, che ha commissariato il suo sindaco, che l’ha difeso, che l’ha cacciato, non ha nient’altro da dire che questo?
Non sto parlando di ragioni o torti. Non sto parlando di dirigenti da proteggere o da rottamare: sinceramente me ne frega il giusto, arrivati al punto in cui siamo, dei protagonisti di questa vicenda. Sto parlando di una comunità politica, che adesso dovrebbe fare una campagna elettorale se non sbaglio. Sostenere un sindaco, chiunque lo scelga. Esprimere candidati disposti a impegnarsi, anzi a “metterci la faccia” come si dice adesso, vero Matteo? Che le preferenze mica ci andrai tu a prenderle penso. Una comunità che dovrebbe avere un’idea di se stessa, e un’idea per questa città. Continua a leggere
-
Recent Posts
- Qualche grosso dubbio su Berlusconi “moderato”
- La crisi del “Terzo polo” è anche un’ultima chiamata per Calenda
- Fare propaganda è legittimo ma Meloni rischia di farsi (e di farci) molto male
- Il successo della Meloni sta in ciò che noi abbiamo buttato
- Meloni, basta una donna di destra a mandare in tilt la sinistra
Tag
101 amministrative 2016 berlusconi bersani cattolici Corriere della Sera d'alema direzione pd enrico letta gianni cuperlo Giorni bugiardi governo governo renzi highlander interviste italicum legge elettorale letta massimo d'alema matteo orfini matteo renzi minoranza pd Movimento 5 Stelle partito democratico patto del nazareno pd pierluigi bersani primarie Quirinale quirinale 2015 rassegna quirinale referendum referendum 2016 renzi repubblica riforma del senato roberto giachetti roberto speranza romano prodi senato sergio mattarella sinistra stefano fassina ulivo youdem