Tag Archives: agl

Matteo Renzi, un leader senza partito

Ho scritto questo per i giornali locali del gruppo l’Espresso (Il Tirreno, La Gazzetta di Mantova, Il Mattino di Padova, Il Piccolo, Il Centro, La Gazzetta di Reggio, La Gazzetta di Modena, Alto Adige, Il Trentino, Il Messaggero Veneto, La Nuova Sardegna, La Nuova Venezia, La Città di Salerno e altri)

Alla fine, Matteo Renzi ha chiuso la telenovela sulla sua partecipazione alla Festa dell’Unità di Roma nel modo a lui più congeniale: con una trovata comunicativa. Un blitz alla vigilia della data prevista, qualche selfie, una partita a biliardino e niente comizio, con motivazione all’attacco, affidata ai giornali: «Se la vedano loro». Più ancora del curioso fenomeno di un segretario che, invitato alla festa del suo partito, pone per giorni le sue “condizioni” prima di decidere se accettare; che essendo la festa in questione quella di Roma – ed essendo il caso di Roma e della sua giunta guidata da un sindaco Pd in prima pagina su tutti i giornali del mondo – ci tiene a far sapere che però non parlerà di Roma; che infine va alla festa un giorno prima del previsto per premunirsi da “imboscate”, colpisce osservare in rete le foto della serata. Quelle immagini del segretario in mezzo ai militanti assomigliano ben poco a qualunque foto di altri leader in situazioni analoghe, trasmettono freddezza, distanza, forzatura: comunicano estraneità. Continua a leggere

Le primarie non cambiano verso

Oggi ho scritto questo per i giornali locali del gruppo l’Espresso.

Primarie Pd in Campania, troppi dubbi: servono vere regole

Vince De Luca per la corsa alla regione, ma resta aperta la questione della legge Severino

Ha vinto De Luca, viva De Luca. Anche se potrebbe non finire qui, la lunga partita per la ricerca di un candidato di centrosinistra in Campania. La questione dell’applicazione della legge Severino resta aperta. Ma fermare la macchina questa volta sembra davvero difficile. La vittoria di De Luca infatti è netta, la partecipazione alle primarie è stata più che buona, i casi acclarati di irregolarità si sono mantenuti a livelli fisiologici. Niente a che vedere con il precedente delle primarie napoletane annullate da Bersani nel 2011, per un risultato incerto che i due avversari di Cozzolino, battuti di pochissimo, non vollero riconoscere.

È sempre un po’ così con le primarie: se i risultati non sono inequivocabili difficilmente non ci sono conseguenze, e il motivo è che in genere alle primarie non c’è chiarezza su chi ha diritto di votare e chi no. Continua a leggere