Ok Pd, facciamo a modo tuo

È troppo tempo amore
che noi giochiamo a scacchi
mi dicono che stai vincendo
e ridono da matti
Ma io non lo sapevo
che era una partita
posso dartela vinta
e tenermi la mia vita

Riepilogando. Domenica ho votato alle primarie del Pd per la scelta del sindaco di Roma. Lunedì, ospite di Tgcom24 e rispondendo alle domande dei colleghi del sito Intelligonews.it, ho detto quello che pensavo su com’era andata. In seguito, nella serata di ieri, sempre lunedì, è uscito prima il video “votalafemmina” di Fanpage che documenta i passaggi di denaro fuori dai seggi a Napoli e su cui oggi Antonio Bassolino ha presentato ricorso; poi, dopo quasi ventiquattr’ore dalla chiusura dei seggi, i dati definitivi sulla partecipazione a Roma che arrivano quasi a raggiungere l’ambito traguardo della metà dei votanti rispetto alle primarie vinte nel 2013 da Ignazio Marino (svoltesi col Pd allo sbando, a pochi giorni dai 101 e delle dimissioni del segretario nazionale e a suo tempo definite “un flop”), grazie a una miracolosa fioritura di 4.000 schede bianche, l’8 per cento rispetto all’1 per cento dell’ultima volta (le altre volte in generale il dato è ovviamente più o meno analogo: chi si mette in fila per pagare due euro e votare scheda bianca? Eppure).

Oggi, martedì, ascoltate le risposte e i commenti dei dirigenti del mio partito rispetto a questi fatti e a queste cose dette da me e da altri, ho deciso che io sulle primarie non ho più nulla da dire. Il mio ultimo messaggio è: ok Pd, facciamo a modo tuo. Visto che il commissario del Pd nella mia città dice che i miei amici che non votano più Pd “erano truppe cammellate” e che chi nel partito parla di calo della partecipazione “rimpiange i tempi di Mafia capitale”; visto che il mio candidato sindaco dice che la sinistra del Pd “ha boicottato le primarie”; visto che a chi ha qualcosa da dire su Napoli il presidente del Pd risponde che “la primarie si sono svolte in modo impeccabile” e che al limite “si valuteranno singoli casi” (singoli casi? quanti? perché la Valente ha vinto per meno di cinquecento voti mi pare. Quindi se fossero più di cinquecento “singoli casi” quelli da valutare la cosa si farebbe interessante); ma insomma visto tutto questo io dico al mio partito: caro Pd, benissimo. Va tutto benissimo. Fammi vedere come vinci le elezioni dopo questa splendida festa della democrazia e questa prova di trasparenza che tutto il mondo ci invidia. Fai una bella campagna elettorale con questi argomenti, questi toni e questi candidati. Io come sai, caro Pd, sono una di quei quattro coglioni sulla cui lealtà puoi sempre contare. Vediamo quanti ce ne sono come me, ok? E vinca il migliore eh. Speriamo.

Ps: googlatevi qualche articolo del 2011 su come andarono le primarie a Napoli e su perché e su richiesta di chi (indovinate: era uno della minoranza) sono state annullate. Vedrete che sarà interessante. Lo so, avevo detto che non ne parlavo più. Ma mica ci avrete creduto.

4 Responses to Ok Pd, facciamo a modo tuo

  1. nonunacosaseria

    sapevo che la frase finale del mio precedente commento “alla fine alle elezioni conta il risultato” avrebbe fatto discutere.
    però, fuori d’ipocrisia, le elezioni queste sono: se io prendo il 40% dei voti e vinco, se mi hanno votato perché ero il meglio o mi hanno votato turandosi il naso o mi hanno votato per disperazioni non si sa e non viene nemmeno considerato.
    è una delle caratteristiche del PD attuale: si fa conto sulle deficienze altrui. si vedano i commenti sulla partecipazione alle primarie: “da noi sono venuti 40mila, da grillo erano in quattro gatti”.
    io non sono del PD, tantomeno renziano. però, ripeto, alle prossime amministrative alla fine vincerà il PD perché le alternative fanno venire il latte alle ginocchia, ma dal giorno successivo ci si dimenticherà perché avrà vinto il PD. piaccia o non piaccia, questa è la realtà

  2. che cosa squallida dire “nelle elezioni alla fine conta il risultato” . Fate un po schifo. Non c’è niente di peggio che dire “conta il risultato comunque ci si arrivi “, che differenza c’è coi grillini? Che differenza c’è con Salvini?
    è populismo all’ennesima “alla fine conta il risultato”.
    Pessimi.

  3. nonunacosaseria

    le elezioni il PD le vincerà. sia a napoli che a roma (che a milano, che a torino). queste son cose di cui si parla per due o tre giorni, fra una settimana le ricorderanno solamente gli addetti ai lavori, e alla fine della campagna elettorale probabilmente nemmeno più la maggioranza di costoro (tra i quali, alcuni in procinto di diventare assessori). il giorno delle elezioni quel che deciderà sarà soltanto una cosa: il PD fa caà, ma gli altri – per un motivo o per un altro – son anche peggio.
    (sì, lo so: rispetto al messaggio renziano delle origini, votare PD perché fa caà ma gli altri anche di peggio non è proprio il massimo, però alla fine alle elezioni conta il risultato)

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