Le secchiate in testa e il limite della politica

Dico due cose su questo fatto delle secchiate d’acqua. Una bella discussione sui social network ieri mi ha fatto capire meglio cosa penso io su quel gesto di Renzi, forse un piccolo riassunto può essere istruttivo.
Dicono dunque i difensori, a me, che non apprezzavo: è stato efficace, mica come un burocratico comunicato stampa. Dicono ha comunicato bene, è trending su twitter. Ok, ma ha comunicato cosa? Dicono: i vip e le star che partecipano con efficacia alle campagne virali sensibilizzano la gente. Ok, ma Renzi non è un vip o una star. E ho anche qualche dubbio che il fatto che tutti parlino di Renzi che si è tirato una secchiata d’acqua in testa significhi automaticamente che tutti sono più sensibili ai problemi dei malati di sla. Se poi vogliamo dire che comunque tutti parlano di Renzi, allora va bene, bravo. Se era questo lo scopo, però, non tiratemi in ballo la terribile malattia e non cazziatemi di insensibilità se dico che a me non piace. Almeno. Perché sennò io potrei essere tentata di rispondere che chi strumentalizza i malati di sla per far parlare di sé è più insensibile di me, e non vorrei farlo. Ma c’è dell’altro.

Il gioco preferito dai politici di questo tempo, chi più chi meno, è il gioco del “sono uno di voi”. Non è vietato, a volte è anche sincero. Però fino a un certo punto. Per esempio, Renzi non è uno di noi. Renzi è uno che un giorno di questi farà la finanziaria, cosa che è abbastanza difficile capiti a qualcun altro di noi almeno nei prossimi mesi. Lì ci saranno fondi per la ricerca, fondi per il welfare, soldi per qualcosa sì e per qualcosa no. Il punto non è che Renzi come Fiorello sensibilizzi (chi? me?) a donare venti euro per la sla, il punto è se lo stato italiano aiuterà di più o di meno i malati di sla e le loro famiglie. Voglio dire che Renzi è uno di quelli per sensibilizzare i quali è stata inventata la campagna delle secchiate d’acqua in testa, come altre campagne virali. Se a tirarsi una secchiata in testa è lui, e poi non mi dice niente su cosa farà il governo italiano per quella causa, io mi sento un po’ presa in giro. Anche se è stato chiamato in causa da Fiorello, che giustamente voleva coinvolgere il governo in questa campagna. Ma forse l’obiettivo di Fiorello non era che Renzi si facesse un gavettone. È come se D’Alema nel 2000 avesse telefonato a Bono e Jovanotti per dirgli che bisognava cancellare il debito dei paesi in via di sviluppo: grazie al cavolo, con tutto il rispetto.
Dicono ma dopo tanti anni di berlusconismo ancora ti stupisci di queste cose? Io no, però io sono sempre stata contro Berlusconi. E anche Matteo. E il più delle volte anche chi mi fa questa obiezione. Poi se vogliamo dire che ora vinciamo perché finalmente abbiamo capito che bisognava fare come Berlusconi e anzi di più, va bene. Nel senso, il discorso fila. Io però continuo a non essere d’accordo, scusate.
Infine, su questa scelta di nominare i direttori dei giornali. Ancora: Renzi non è un vip che nomina altri vip, è il presidente del consiglio. Davvero volete vivere in un paese in cui i direttori delle principali testate si mettono in braghette e si tirano secchiate d’acqua su gentile richiesta del capo del governo? In un paese in cui è anche solo pensabile questa cosa? Non devo spiegare perché, vero? Non devo parlare dell’indipendenza della stampa, del quarto potere eccetera no? Non a caso mi pare che i direttori, almeno quelli importanti, si siano guardati bene dal comportarsi come aveva fatto Renzi con Fiorello: hanno detto bravo presidente, giusta la campagna, ne parleremo sul giornale. Non si sono fatti il gavettone. E qui mi pare si possa concludere, arrivando al punto. Questa faccenda della secchiata d’acqua, in questo agosto, è diventata una questione di senso di sé e di misura nell’esercizio del proprio ruolo.
In questa fase in cui si sente tanto parlare (spesso a sproposito) del primato della politica, io che della politica sono innamorata da sempre penso che forse dovremmo cominciare a riflettere un po’ anche sul limite della politica. O almeno dell’ego.

3 Responses to Le secchiate in testa e il limite della politica

  1. antonio patrizi

    avrei gradito, che invece di tali buffonate, avessero contribuito con un congruo assegno personale al fondo per le disabilità, e l’impegno immediato di riformulare il farmaceutico per le medicine occorrenti.. Ma Renzi, si sà,è il giullare di Casa Hard-core , al servizio dei crimini del potentato della città… Il Rigoletto, di Giuseppe Verdi, è molto istruttivo al riguardo… mi auguro che le paghi tutte…senza sconti, HA E CONTINUA A FARLO UMILIATO IL MIO PD, GRAZIE A TUTTI COLORO CHE DOPO AVERCI PASTEGGIATO MOLTO BENE, SI SONO RIVELATI PER QUELLO CHE SONO, OPPORTUNISTI INDECENTI….I RENZISTI DELL’ULTIMA ORA, COMINCIANDO DALL’INDECENTI PRIMARIE DOVE HANNO FATTO VOTARE FASCISTI E FARABUTTI , PER ELEGGERE IL PROTETTORE DEGLI INTERESSI BERLUSCONIANI.. ROTTAMATI I VALORI CHE SONO COSTATI LACRIME E SANGUE AL POPOLO ITALIANO, SVENDUTI, AGLI INTERESSI INDECENTI BERLUSCONIANI E DI TUTTI I LORO EMULI…

  2. Condivido

  3. “…Non devo parlare dell’indipendenza della stampa, del quarto potere eccetera no?…” Parliamone invece, parliamo davvero

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