Analisi del voto (appunti in vista della direzione Pd)

Riepilogando in forma di appunto, a mente fredda e dopo attenta riflessione sui fatti e lettura dei giornali:
– aveva ragione chi diceva cambiamo l’Italicum (finché siamo in tempo);
aveva ragione chi diceva non personalizzare il referendum;
– aveva ragione chi diceva non abbandonare a se stesso il partito;
– aveva ragione chi diceva sulla scuola perdiamo un sacco di voti;
– aveva ragione chi diceva sul jobs act rompiamo con un pezzo del nostro elettorato;
– aveva ragione chi diceva no allo slogan della riduzione indiscriminata delle tasse, puntiamo su investimenti e lavoro;
– aveva ragione chi diceva niente selfie con Verdini;
– aveva ragione chi diceva per vincere ci vuole il centrosinistra unito;
– aveva ragione chi non se n’è andato dal Pd.

8 Responses to Analisi del voto (appunti in vista della direzione Pd)

  1. nonunacosaseria

    sempre sull’italicum e scusa se insisto.
    ho letto che la modifica potrebbe riguardare il premio di maggioranza alla coalizione anziché alla lista e gotor ha pure detto che sarebbe un passo avanti.
    ora, l’italicum se ha un pregio è quello di mantenere ciò che promette, ossia dare stabilità al sistema (lo fa in modo costituzionalmente molto discutibile, ma lo fa) e questo perché il premio è alla lista. se metti il premio alla coalizione l’unica cosa positiva dell’italicum sparisce. dirò di più: la soglia del 40% incentiverebbe la formazione di coalizioni spurie fatte solamente per evitare il ballottaggio, o accedervi, e/o poterlo vincere. insomma, peggiori una legge elettorale già brutta. complimenti!

    • chiarageloni

      ma io non vedo questa grande differenza. se ammetti solo le liste e non più le coalizioni tutti faranno dei listoni che saranno di fatto delle coalizioni. per me ad essere concettualmente sbagliato è il premio di maggioranza

      • nonunacosaseria

        Non è detto.
        Il listone ha convenienza in certi contesti: per esempio, il PD del 2014 poteva avere una certa convenienza a fare un listone con NCD, il PD del 2016 no.
        Tutto ciò fermo restando che, come te, penso che il premio di maggioranza è concettualmente sbagliato.

  2. nonunacosaseria

    “piuttosto che niente è meglio piuttosto” è il motivo grazie al quale è stata approvata una riforma costituzionale scritta con i piedi.
    e anche l’italicum.

    • chiarageloni

      no. il motivo per cui è stata approvata una riforma scritta coi piedi è che chi l’ha scritta aveva la maggioranza

  3. nonunacosaseria

    Fammi capire: ma come potrebbe essere modificato l’Italicum?
    Così, a naso, io individuo almeno tre problemi da risolvere.
    Il primo è il premio di maggioranza, che se togli lo sbarramento si torna all’incostituzionalità e se lo tieni, lo sbarramento, in nove casi su dieci sei costretto al ballottaggio (o a coalizioni travestite da liste unitarie, stravolgendo lo spirito della legge).
    Il secondo è il ballottaggio, che se da un lato giustifica il premio di maggioranza nel caso nessuno arrivi al famoso 40%, dall’altro modifica surrettiziamente la forma di governo.
    Il terzo problema – secondo me, il meno importante – sono le liste bloccate
    Più che modificarlo, l’Italicum andrebbe riscritto da cima a fondo.

    • chiarageloni

      sono d’accordo, ma piuttosto che niente è meglio piuttosto (cit.)

      • C’è un’altra soluzione:
        riattivare il PD sul territorio, riprendere il contatto con i cittadini;
        i circoli siano i microfoni che trasmettono alla cabina di regia.
        Puntare al 40% dei consensi con una politica economica razionale e cominciare a ridurre il DEBT, vera palla al piede della ripresa.
        Per fare questo occorre cambiare il segretario che ha già dimostrato la sua incapacità; arrivare a votare quel pasticcio di riforma costituzionale che include l’unica cosa sensata: abolire il bicameralismo sulla fiducia che rappresenta tempi certi per le aspettative di cittadini e investitori. Dopodichè deporre il PdC e sostituirlo con il nuovo segretario. Vi sono bravi amministratori che conoscono l’economia dell’Italia e dell’Europa perchè ci lavorano quotidianamente, che sanno come muoversi in EU. Conoscono il PD da sempre e sanno come ricostruirlo. L’alternativa c’è, ma non cercatela nella minoranza PD.

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