Lettera aperta a Marianna Madia

(questo post è stato scritto per Huffington post Italia)

Cara Marianna,

a suo tempo non lo dissi pubblicamente, ma tu lo sai: alle primarie per i parlamentari io ho votato per te. Conosci anche il motivo: avevo superato i pregiudizi dovuti al modo in cui ci era stata presentata la tua prima candidatura, e di quei pregiudizi un po’ mi sentivo colpevole. Avevo visto che da parlamentare ti eri concentrata su un tema, il lavoro, e ti eri impegnata con serietà e concretezza. Mi faceva anche piacere votare per una persona, e una donna, che si era dimostrata libera da settarismi e serena nei rapporti politici e personali.

Oggi però, nell’augurarti in bocca al lupo come responsabile lavoro del Pd, compito che non ho dubbi svolgerai egregiamente, sento il bisogno di rivolgerti qualche domanda, che ti faccio in pubblico perché mi pare che la cosa non riguardi solo me e te. Mi spiego. (continua qui)

5 Responses to Lettera aperta a Marianna Madia

  1. La Madia avrà la bronchite cronica a forza di cambiare corrente.
    Alla prossima le regalano il peluche.

  2. Confermo la amara delusione di cui le ho riferito, che si è rafforzata.

    Il tono della sua risposta mi spiega meglio di ogni altro commento come possa nascere un post come quello che lei ha voluto diffondere pubblicamente.

    Niente di quello che dice avvicina il suo post al palcoscenico che lei ha cercato.

    L’esame di coerenza che lei fa in pubblico a Madia non lo ritengo edificante, non mi piace e continua a lasciarmi un senso di sgradevolezza.

    Libera di credere il contrario, ovviamente, libero io di dirglielo pubblicamente

    • nessuno ha messo in discussione la sua libertà, né quella di nessun altro. non capisco perché mi risponde in modo tanto aggressivo, ma va bene lo stesso. grazie.

  3. Gentile signora,

    Buona sera

    Che brutta, brutta lettura mi è capitato di fare. Posso dirle, fatte le dovute proprozioni, che il suo post si pone, per delusione, subito dopo l’articolo di Scalfari su volo/renzi…ho sinteitzzato al massimo.

    L’ ho seguita in tv, l’ho ascoltata argomentare, sempre con moderazione e educazione con le sue controparti politiche.

    Dicevamo, io e mia moglie, guarda che differenza fra le donne del PD e quelle del PDL.

    La delusione per il contenuto di una lettera pubblica a Madia è stata molto grande prorpio perchè partivo dalla valutazione che le ho sintetizzato.

    Sgradevole l’esame di coerenza che fa a Madia, poi rendere oggetto di un dibattito aperto (già ha la prima pagina de il Giornale online) i temi che elenca…

    Non voglio dilungarmi ma le basti “ricevere” la mia profonda delusione e il ramamrico per questo esame di coerenza che un elettore storico del PD avrebbe preferito non leggere.

    La coerenza

    Ho 66 anni, voto PCI, PDS, DS, PD da sempre; sono un chief economist di grande multinazionale in pensione e per il mio lavoro l’economia e i suoi protagonisti mi sono famigliari: ho frequentato Prometeia di Bologna per molto anni, ero con Berlinguer e per il compromesso storico, da studioso di economia reale ho seguito con tanta simpatia Prodi, Bersani e Letta; considero Bersani il miglior ministro dell’industria che l’Italia abbia mai avuto, ho anche fortemente creduto nell’Ulivo prodiano e nel PD Veltroniano (abbiamo sognato con lui al Lingotto).

    Un ultradecennale percorso molto “ortodosso” che, senza forzature, mi ha portato 12 mesi fa a votare per Renzi pur non avendo 1 solo motivo per criticare il bravo Bersani (il suo viaggio per i distretti italiani con Letta fu molto apprezzato nel mio ambiente e da me) .

    Io ortodosso, tradizonalista, berlingueriano e da ultimo bersaniano, ho pensato di dover dare un contributo di cambiamento e rottura per far sopravivvere il PD e rilanciarlo sganciandolo definitamente da un passato che era diventato una pesante zavorra.

    So di essere stato troppo lungo nell’esporre la mia storia di simpatizzante, ma vovevo che fosse chiaro che le mie parole di biasimo, “diciamo paterno”, venivano da una persona pacata, posata, di lunga dedizione alla causa, sempre molto ortodossa.

    Ho vissuto come un piccolo pugno nello stomaco quel suo post…sorridiamo insieme…a mia figlia ( 1972) non l’avrei fattos scrivere o meglio, le avrei suggerito di non scriverlo per farne oggetto di dibattito pubblico.

    Mi è sufficiente che lei rifletta anche solo un attimo su questa piccola delusione che ho provato leggendola

    Francesco Ornati
    Milano

    • e perché l’avrei delusa? è una lettera assolutamente rispettosa e amichevole. non è un esame di coerenza, è una richiesta di spiegazioni e di chiarezza da parte di un’elettrice che non ha capito e che ha diritto di chiedere. almeno, questa è la mia idea di partito: gli eletti e i dirigenti del mio partito mi rappresentano, io rispetto il loro ruolo, ma voglio capire le loro scelte. altrimenti perché rivendichiamo (giustamente) il diritto di scegliere i nostri rappresentanti? quanto a sua figlia, se è del 72, mi pare giusto che scriva quello che vuole, come penso che certamente farà. spero che rifletta anche lei sulla mia risposta, come io farò sulla sua. grazie e un saluto, chiara

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