Sul confronto su Sky, col senno di poi

Col senno di poi, senza criticare nessuno: forse il confronto tra i candidati alla segreteria del Pd non si doveva fare su Sky; sicuramente non si doveva fare così. Intendiamoci subito: ieri sera abbiamo visto dell’ottima televisione e anche degli ottimi candidati, ma complessivamente quello che abbiamo visto è stato umiliante. Non si doveva accettare che in tutta la serata i candidati alla segreteria del Partito democratico non dovessero rispondere NEANCHE A UNA DOMANDA sul partito: collocazione europea, organizzazione, ruolo degli iscritti, dei territori e degli eletti, nuovo gruppo dirigente e nuovi organismi, modalità di decisione e tutela del pluralismo, politica delle alleanze, comunicazione: in pratica (e in estrema sintesi) tutte le questioni con le quali hanno dovuto fare i conti tutti i segretari, i dirigenti e i militanti del Pd dalla nascita del partito a oggi.
Non dovevamo – e non dovremo mai più per nessun motivo al mondo – accettare cose come l’applausometro, il tasto verde, il televoto. C’è un limite alla perdita di qualsiasi dignità e solennità dei processi democratici. C’è un limite alla confusione di tutto con tutto. E c’è un limite anche all’inquinamento della percezione di chi guarda: un attimo dopo la sigla gli studi tv erano pieni dei personaggi più distanti dal target degli elettori delle primarie che si affannavano a stabilire chi era stato più “bravo” a scegliere la cravatta e a guardare la telecamera, a piazzare la battuta e a rispettare il gong. Le primarie, anche le primarie aperte a “tuttituttitutti” non sono questo, non è questa la gente che va a votare, non è così che ragiona e non è così che decide.
Detto questo, per me il confronto non sposta granché, i dati di ascolto dimostrano che l’hanno visto in pochi e quei pochi molto probabilmente hanno già deciso chi preferiscono e difficilmente cambieranno idea.
Prevengo la critica: lo dici perché voti Cuperlo eccetera eccetera: per me Cuperlo è andato molto bene ieri sera, proprio perché ha parlato al suo target elettorale senza fare errori e con molta efficacia; lo stesso, più o meno, hanno fatto gli altri, ma lui quella parte ha fatto e quella doveva fare.
Prevengo l’altra critica: però quando lo faceva Bersani eccetera eccetera: si può discutere di tutto ma scegliere un candidato premier non è e non può essere la stessa cosa che fare il congresso di un partito. Ne ero già convinta, ma dopo ieri sera ne sono molto più convinta.

2 Responses to Sul confronto su Sky, col senno di poi

  1. Condivido in parte ! Il confronto su sky é stato uno dei tanti mezzi di comunicazione . C’è un limite a tutto , certo, ma anche al criticare tutto !

  2. condivido il tuo pensiero i candidati in parte hanno rispettato il clisce ,ma il dubbio che mi viene e la collocazione del partito,sia a livello nazionale europeo che locale manca del tutto,certamente Cuperlo a parlato molto del ruolo che un partito di sinistra debba avere e come intervenire nei riguardi dei diritti dei cittadini.

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